"Su granelli dorati affondano i talloni, fieri, gocce di sale sfiorano i ruvidi volti, seri, le braccia tese al cielo rivolte, le sopracciglia inarcate e disinvolte, mentre le onde impetuose risvegliano il sorriso, vola il kite a raggiungere il paradiso!"
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Professione Travel Blogger

Oltre alla passione per i viaggi cosa serve per diventare un travel blogger di professione? Lo abbiamo chiesto a 4 famosi blogger di viaggi ed ecco quello che ci hanno consigliato per trasformare una passione in un vero e proprio lavoro. Vivere viaggiando e fare della propria passione un lavoro.



 
Vivere viaggiando e fare della propria passione un lavoro. Raccontare i luoghi, consigliare mete, destinazioni ed esperienze, in punta di penna, ma anche con foto e video. Vi piacerebbe? Facile. Basta aprire un blog, trovarsi un nome accattivante, individuare una nicchia, saper scrivere bene e iniziare a condividere con gli altri la vostra vita in viaggio. Queste le fondamenta per diventare Travel Blogger, blogger di viaggio. Ma basta solo qualche post, qualche viaggio fatto da raccontare con foto emozionanti? Nossignori, il lavoro dei Travel Blogger è ben più complicato e per farlo diventare una professione serve molto altro.Federica Piersimoni autrice del blog “Viaggi Low Cost” ha le idee chiare: «Per far diventare questa attività un vero e proprio lavoro, ci vuole qualcosina di più della semplice passione. La costanza è tutto. Dal 2008, anno di nascita del mio primo blog, ho scritto tutti i giorni, tutte le mattine. Avere un blog non significa non fare niente, significa lavorare, tanto e spesso».Sono tanti a iniziare, ma quelli che riescono a diventare travel blogger di professione sono solo una piccola parte. Tra questi c'è Simon Falvo, che nel 2009 ho lasciato l’agenzia di PR nella quale lavorava da tempo per fondare “Wild About Travel”: «Mentre aprire un blog è la cosa più semplice del mondo, diventare un blogger di viaggi (o di altro) professionista è difficile e richiede tanto lavoro. Saper scrivere bene e in maniera accattivante è certo fondamentale, ma non basta e bisogna essere in grado di fare tante cose: belle fotografie, SEO, presenza sui social media per promuovere i propri contenuti e quelli di altri (importantissimo per costruirsi un seguito), capacità di analizzare i dati, creatività».E poi c'è la concorrenza, spietata. «Aprire un blog di viaggi adesso è sicuramente più dura di quanto non fosse 10 anni fa – ci dice Francesca Barbieri, dal 2009 autrice del blog “I Viaggi di Fraintesa”. «Oggi c'è molta concorrenza e vedo spuntare decine di nuovi travel blog ogni mese. Per questo il mio consiglio è solo uno: siate unici! E metteteci tanta passione. Quella fa la differenza».Diverso il caso di Nicolò Balini, aka Human Safari, youtuber di viaggi seguitissimo: «Io non sono propriamente un Travel Blogger dato che non ho un blog, piuttosto un "Travel vlogger" dato che mi occupo principalmente di video. Quando sono a casa inizio a montare la mattina verso le sette e mezza e finisco a notte inoltrata quando sono esausto. In viaggio inizio a riprendere da quando mi sveglio a quando vado a letto, poi sistemo tutto per il giorno seguente e si ricomincia».Siete ancora dell'avviso di diventare blogger professionisti? Vi aspetta un duro, durissimo lavoro per incrementare le visite. «Avere i numeri conta, ma anche una buona posizione sui motori di ricerca conta tantissimo» – ci confida sferzante Federica Piersimoni che ha anche un blog personale - «Un blog che fa poco meno di 100 mila visite al mese, ben posizionato su Google, con una community ben avviata è la base per avviare un’attività basata sul blog che non porta tanti soldi direttamente, ma ne porta tanti indirettamente con i progetti di comunicazione sviluppati con enti del turismo, aziende e così via».
 
FONTE: http://www.vanityfair.it
 
marco trabucchi
 
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